Sono cresciuto in una famiglia di medici e questo mi ha permesso di osservare da vicino cosa significa prendersi cura delle persone: la precisione, la responsabilità e l’ascolto che questo lavoro richiede ogni giorno.
Durante l’Università ho incontrato l’oculistica: una disciplina che richiede tecnica, ma anche sensibilità. Perché quando si parla di vista, si parla di fiducia. Ogni paziente arriva con una storia unica e con un pensiero che ascolto spesso: “Con gli occhi non si scherza”. Ed è proprio così.
Per questo ho scelto di dedicarmi esclusivamente alla chirurgia refrattiva e al segmento anteriore dell’occhio. Mentre molti colleghi “fanno anche” chirurgia refrattiva all’occorrenza, io faccio solo quella. La differenza è sostanziale: dove altri offrono un servizio generico, io offro competenze costantemente aggiornate agli standard internazionali, tecnologie adeguate e percorsi costruiti su misura per ogni paziente.
Nel mio lavoro unisco tecnologia avanzata e attenzione autentica alla persona. Ogni percorso chirurgico nasce dall’ascolto: comprendere le tue esigenze, le tue paure, i tuoi desideri è la base per costruire insieme la strada verso i tuoi obiettivi visivi. Il mio approccio si basa su trasparenza totale e coinvolgimento attivo: tu sei il vero protagonista del tuo percorso di cura, io sono la tua guida specializzata.
Il mio gruppo di lavoro condivide questa stessa filosofia: persone preparate che sanno ascoltare e che mettono davvero il paziente al centro, in ogni fase del percorso.
La mia promessa è semplice: riceverai esattamente le informazioni di cui hai bisogno per decidere consapevolmente. E se un intervento non è indicato per te, te lo dirò chiaramente. Perché costruire un rapporto di fiducia significa anche saper dire di no quando è necessario.
Fuori dallo studio, la mia energia nasce dalla mia famiglia. Con mia moglie Roberta e le nostre tre figlie – Caterina, Beatrice ed Elena – condivido il ritmo delle giornate tra Genova e il Salento. A Giuggianello, il piccolo borgo che è diventato la nostra seconda casa, ritroviamo il tempo lento e quella semplicità che mi ricorda ogni giorno perché ho scelto questo lavoro: per aiutare le persone a vivere meglio ciò che vedono e ciò che vivono.