Fin da bambino, ero affascinato dall’idea di aiutare gli altri. Ogni volta che sentivo una sirena di ambulanza in lontananza, correvo da mia madre esclamando: “Mamma, devo andare in ospedale, c’è un’emergenza!”. Amavo giocare a fare il medico, ispirato da mio padre e mio zio, entrambi professionisti in medicina. Mio fratello Gabriele, oggi medico estetico, ed io ci divertivamo ad ascoltare le loro conversazioni, piene di termini medici che allora sembravano incomprensibili.
Nonostante abbia frequentato il liceo scientifico, le materie umanistiche erano le mie preferite. Tuttavia, alla fine del percorso scolastico, ho capito che il desiderio di diventare medico era parte integrante di me. Mi sono preparato per il test d’ingresso alla Facoltà di Medicina con il mio amico Leandro, oggi anestesista e rianimatore, e siamo stati entrambi ammessi.
Durante gli anni universitari, ho costruito amicizie profonde con colleghi che hanno intrapreso diverse strade, dalla chirurgia alla pediatria, fino alla gastroenterologia. Alla fine del mio percorso, ho scelto l’oftalmologia, una disciplina che richiede non solo competenza medica ma anche una grande sensibilità verso le aspettative, le paure e le esigenze dei pazienti che, come spesso mi ricordano, “con gli occhi non si scherza”.
La mia specializzazione è la chirurgia refrattiva, un campo che mi permette di aiutare le persone a liberarsi dai limiti di occhiali e lenti a contatto, migliorando la loro visione e il loro benessere. Mi occupo in particolare del segmento anteriore dell’occhio, offrendo soluzioni personalizzate che uniscono tecnologia all’avanguardia e attenzione alle esigenze di ogni paziente.
Fuori dal lavoro, amo trascorrere il tempo con la mia famiglia, mia moglie Roberta e le nostre tre figlie, Caterina, Beatrice ed Elena. Dividiamo il nostro tempo tra Genova e il Salento, dove ci godiamo il fascino di Giuggianello, il comune più piccolo del Salento.